martedì 20 dicembre 2011

da Raffaele Raiola

Il 23 novembre del 1980 a via Stadera il terremoto faceva crollare un unico edificio (ex INA CASA) di dieci piani.
Purtroppo per questo evento via Stadera sarà ricordato come il Quartiere che ha contato il più alto numero di morti a Napoli (53 vittime del terremoto). Il terremoto ha spezzato la vita ed i sogni di oltre 20 famiglie che avevano condiviso, alla fine degli anni ’70, insieme a tutto il quadro dirigente della Sezione PCI Stadera un entusiasmante percorso politico di democrazia partecipativa, perchè fossimo noi tutti insieme protagonisti delle scelte da effettuare per il risanamento e la riqualificazione del nostro Quartiere.
All’epoca ricoprivo la carica di Presidente della Circoscrizione di “Poggioreale”, eletto da una maggioranza di sinistra PCI-PSI-PSDI.
La popolazione tutta, alla prima scossa di terremoto, presa dallo spavento, si riversò per le strade e raggiunse le campagne vicine e i luoghi all’aperto privi di costruzioni, abbandonando frettolosamente le proprie case incustodite e lasciando luci accese e porte aperte.
Le forze dell’Ordine, l’AGESCI, i compagni di sezione, i cittadini volontari organizzarono le ronde per impedire ogni forma di sciacallaggio, mentre i Vigili del Fuoco coordinavano le operazioni di recupero delle salme dalle macerie. Per liberare le strade dalle auto in sosta requisimmo di fatto, senza alcun provvedimento amministrativo, tutti i campi sportivi della zona dove sistemammo le famiglie all’interno delle proprie autovetture. Le famiglie prive di autovettura le sistemammo nei pullman del trasporto pubblico urbano stazionati all’interno del deposito dell’ATAN di via delle Puglie, messo a disposizione dall’azienda municiplizzata. Gli autisti dell’ATAN accompagnati da singoli Consiglieri di Quartiere, giravano per le strade e raccoglievano le persone, disposte a trovare un ricovero dal freddo, sebbene molto precario. All’epoca non esisteva la Protezione Civile, ma in questo modo riuscimmo a garantire i primi soccorsi in attesa degli interventi delle Istituzioni locali e governative.

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