giovedì 1 dicembre 2011

da Rita Ferraris

Sono nata nel 1931 in una famiglia di operai, mio papà comunista e sappista alla Nebiolo di Torino dove lavorava durante il periodo della Resistenza. Sono stata iscritta al PCI dal 1945 sino alla Bolognina. Nella mia gioventù ho condiviso sia nel partito comunista che negli organismi collaterali, FGCI e circolo ricreativo tutte le varie fasi di lotte e conquiste per la classe operaia.
La sezione 32° di Torino è stata per me il luogo in cui ho iniziato a confrontarmi con gli altri e in cui ci riunivamo per discutere sui massimi sistemi, magari esagerando, ma che ci hanno aiutato a crescere. Ho venduto, con i miei compagni, l’Unità casa per casa come si usava allora ed ho continuato a fare attività in tutte le varie fasi della mia vita. Lotte sindacali, decreti delegati nella scuola e soprattutto la consapevolezza che essere comunista per me era raggiungere uno stato sociale di eguaglianza e libertà per tutti. Naturalmente ci sono state parecchie disillusioni, ma in fondo al cuore ero e rimango comunista.
Ricordo più commovente, il primo maggio del 1945, quando ci fu il primo corteo dei lavoratori con i partigiani che erano scesi dalle montagne.
Ricordo piacevole, la partecipazione a un soggiorno organizzato dal PCI a Cervinia nel 1946, in cui conobbi Umberto Terracini, e il figlio di Togliatti insieme a molti altri grandi dirigenti del nostro Partito.
Ricordo impegnato, la partecipazione alla formazioni di liste democratiche nella scuola in rappresentanza dei genitori quando nacquero i Decreti Delegati. Nel 1974, anno della prima votazione per i DD, quando mia figlia frequentava la scuola media, passammo la notte in macchina davanti alla scuola per presentare la nostra lista come faceva il PCI per essere “il primo a sinistra”. In realtà la nostra era l’unica lista e prendemmo comunque un mare di voti. In tale occasione conobbi moltissime persone che ebbero fiducia nelle mie idee comuniste tanto che ebbi un notevole numero di preferenze quando mi presentai candidata al Comune di Torino nel 1975, seppur non sufficienti per essere eletta.
Ricordo triste, lo scioglimento del PCI e la conseguente diaspora di compagni in più partiti di sinistra che non riescono a coagularsi in una nuova forza che porti avanti i valori e gli ideali della sinistra democratica e dei lavoratori (esistono ancora).

Sono fiera di aver avuto dei genitori comunisti , di essere vissuta da comunista e di aver trasmesso anche a mia figlia questo ideale.

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