lunedì 21 novembre 2011

da Anna Di Lellio

L’ansia dell’intervento. Ma viene prima la crisi internazionale o quella nazionale? Certo, la crisi nazionale si inserisce nel quadro di quella internazionale. Secondo dubbio. Se dico che puntiamo al socialismo faccio l’estremista? Ma la democrazia da sola non basta, rischio di essere socialdemocratica, e questo proprio no. Con gli elementi di socialismo mi sa che me la cavo, sono meno di destra del compromesso storico. Non ero confusa, anzi. Avevo certezze, ma volevo essere sicura di farmi capire, perche’ seguire la linea no, ma neanche sconfinare nella palude riformista o nell’infantilismo degli extraparlamentari. Un bel gioco d’equilibrio.

Un giorno ci presentarono il fidanzato di Matilde, ma dopo il primo scambio di nomi, il suo, che non ricordo, non fu mai piu’ pronunciato. Per noi tutti rimase “Il Socialista.” Non ne ho mai conosciuto altri, ad eccezione dei politici ovviamente, quelli che si presentavano solo quando discutevamo le candidature nelle liste di sinistra e chiedevano un paio di posti, sicuri.

Nel 1981 decisi di partire per gli Stati Uniti. Andai da Pietro Ingrao per dirgli che mi licenziavo dal Centro per la Riforma dello Stato. Della riforma dello stato noi ne parlavamo solo. Craxi l’avrebbe fatta. Pensavo che l’Italia sarebbe cambiata, ma senza il PCI. E non mi sentivo piu’ comunista. D’Alema mi chiamava “l’a-comunista”, ne’ comunista ne’ anti. Che fosse vero?

Ingrao ascolto’ attentamente le mie ragioni, l’unico tra i compagni a farlo. Mi disse, “se avessi la tua eta’ partirei anch’io.” Una sua lettera mi raggiunse a New York nel gennaio dell’82. Il colpo di stato in Polonia lo aveva sentito come “un’angosciosa sconfitta.” L’ennesima. “Vivo un po’ come uno che ha l’impressione che potrebbe aprire una porta (o poteva aprire una porta) e non ci riesce. Bisognerebbe rinascere adesso, sapendo. [..] Mi resta solo una grande volonta’ (necessita’) di non adattarmi.”

Sono passati trent’anni, mi rimane questa grande volonta’ di non adattarmi, ne’ al liberalismo, ne’ al sinistrismo, ne’ all’opportunismo.

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