giovedì 24 novembre 2011

da Pasquale Bruno

Quando ero all'università-napoli-sociologia fine 76, simpatizzavo per i gruppettari,partecipavo alle riunioni del movimento studentesco 76 -77,la "cacciata di Lama alla Sapienza di Roma da parte degli autonomi",rappresentò lo spartiacque. Almeno per me. Pensai che era arrivato il momento di decidere da che parte stare. Mi iscrissi alla Fgci nella mia città, a Castellammare di Stabia - dopo numerosi tentativi. Non c'era infatti quasi mai nessuno che facesse piu' le iscrizioni..incredibile... in una delle roccaforti meridionali del Pci non si facevano piu’ le tessere della Fgci... spazzati via dal movimento del 77 e dalla contestazione giovanile... Ricostruii il circolo Fgci di Castellammare di Stabia in un paio d'anni e fui catapultato in segreteria provinciale fgci - nel periodo del terremoto dell’80. Gianfranco Nappi -mitico segretario provinciale- mi mandò come prima esperienza da responsabile del lavoro di massa (lotta alle tossicodipendenze ecc.) ad una serie di riunioni promosse dal Comitato di lotta alle tossicodipendenze - composto per lo piu’ da ragazzi che continuavano regolarmente a bucarsi. Per me allora assai a digiuno di materie cosi’ complesse, un'esperienza sul campo da far accapponare la pelle; ma, superato lo smarrimento iniziale, una bellissima esperienza, che ancora mi porto dentro (mi sono poi laureato a sociologia, proprio su informazione e droghe).Negli anni 70-80 la concreta esperienza nei movimenti connotava il nostro fare politica, piu’ delle ideologie di cui eravamo – ovviamente - tutti permeati.
Fui promosso in segreteria provinciale Fgci per il mio impegno (250 iscritti in meno di un anno e mezzo - in un circolo che non ne contava piu’ quasi nessuno) nonostante la mia inesperienza. Ricordo che qualche anno prima ad un concerto allo stadio S.Marco di Castellammare da noi organizzato con l’allora giovane cantautore Antonello Venditti, dimenticai di provvedere al compito che mi era stato affidato dal partito: sovrintendere all’allaccio della corrente al bar dello stadio. 10.000 spettatori inferociti per la mia dimenticanza. Meno male che un operaio della mitica Italcantieri dell’epoca risolse il problema all’ultimo minuto...

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