sabato 26 novembre 2011

da Mauro Zanella

1978 o forse il '79, a casa di Umbe (Umberto Contarello) ci sono Pietro Folena, Attilio Orecchio, Dorigo, Umbe e il sottoscritto, poi arriva Tom Benetollo.... Sono circa le tre di notte. La segreteria allargata della FCGI Veneta era al completo. Quello che allora chiamavamo "elaborazione" oggi si direbbe brain-storming. L'obiettivo: la FGCI deve essere più' movimento che partito.
Nella stanza rimbalza un idea; dieci, cento, mille aggregazioni, centri e comitati delle ragazze, dei lavoratori, degli studenti e per la pace...Il nome fu un progetto politico: la centrale giovanile rivoluzionaria. Un idea minoritaria al successivo congresso della FGCI, ma un intuizione senza precedenti.
Alle 5 e qualcosa, Attilio ed io dobbiamo prendere il treno, ma prima facciamo un salto alla panetteria che sforna "bomboloni alla crema" appena sfornati. Un idea geniale,la giusta paga per un gruppo che nell'idea che il cambiamento , qui e ora, e' necessario ha vissuto, e' cresciuto e sono sicuro continua a vivere. E' stata una straordinaria esperienza di vita.
Un balzo indietro. 1972, settembre o forse ottobre, ho appena ricevuto la tessera della leva Gramsci della FGCi da Piero Manfe' ( un compagno e un amico per una vita). Nei primi giorni di scuola ( la superiore) ci sono assemblee ( sul trasporto pubblico), parlo anch'io. Un compagno, Giacomelli, mi chiama in disparte e mi chiede:" te la senti di guidare la manifestazione a favore del Vietnam di Venerdì?" Penso si tratti di fare "picchetto" davanti alla scuola e senza esitare dico di si..Forse ho frainteso, o forse non sapevo allora dire di no, comunque quel Venerdì mi trovo in una vecchia seicento con il megafono collegato a scandire "USA go home". Assolutamente stonato, ma pieno di gioia.

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