mercoledì 23 novembre 2011

da Antonio Basile

A 18 anni passai dalla FGCI al PCI, così succedeva. Divenni responsabile dell'organizzazione, e dopo pochi mesi fui eletto Segretario (atipico) PCI della Sezione Mercato-Pendino,in Via del Sebeto, dopo le dimissioni di Antonio Gianfrano, la cui prematura scomparsa ci addolorò tutti. A quell'epoca ci conoscevamo tutti. Io conoscevo la moglieTina, i figli, in particolare il cognato, Pasquale Tucci. Anche Pasquale Tucci morì giovanissimo, 28 anni, mentre ritornava dal festival del cinema di Venezia. Grande personalità, compagno di grande cultura e di immensa umanità. Di lui ricordo gli interminabili dibattiti su Lacan, i filosofi francesi, Deleuze,la scuola tedesca, Marcuse. Ricordo la sua stanza a casa della mamma, carica di libri, luogo di lunghi incontri pomeridiani, il caffè, le Gitanes. Con lui avevamo stabilito un atteggiamento controcorrente. Non ci piacevano gli Intillimani, preferivamo John Coltrane, Max Roach. Nella letteratura,grandi sostenitori di A.A.Rosa, poeti come P.P.P., Edoardo Sanguineti, artisti come Giò Pomodoro. Sempre in conflitto con i "GENERALI" della sezione, che volevano farci vendere L'Unità, mentre noi preferivamo La Rinascita, contestando questo come "abuso di potere e dispotismo"...uà!!!!!. grandi sostenitori di Pietro Ingrao,"Masse e potere", soprattutto la frequentazione, per noi onorevole, delle Frattocchie. Grande scuola politica!!!!!
Ma poi, il sabato, andavo (di nascosto) in discoteca, incassando le critiche di Gennaro Napolitano, "presidente dei probiviri"... terrore!!!
E vorrei ricordare le grandi lezioni di politica del grande Gennaro Rippa, operaio, intellettuale, la cui biblioteca era nella federazione PCI.

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