mercoledì 30 novembre 2011

da Mariuccia Cadenasso

Sono cresciuta in una famiglia di iscritti al PCI. E in una strada, in un caseggiato, di iscritti al PCI. Zona operaia, qualche socialista e tutti PCI. Quando sono andata a scuola ho fatto fatica a capire che il mondo non fosse fatto di comunisti.
Molti dei ricordi della mia infanzia sono legati alle feste dell'Unità, alle serate con le compagne sedute nella mia cucina ad arrotolare biglietti della lotteria su lunghi chiodi e a fermarli con un "anellino" di pasta, di quella da brodo.
Per le elezioni, ho fatto tutta la trafila: staffetta, rappresentante di lista, scrutatrice. E ho frequentato tutti i "gradi" dell'organizzazione: pionieri, FGCI, PCI.
Un unico momento di "sbandamento": il '68... Sono sempre stata un po' ribelle e contigua ai compagni della sinistra extraparlamentare con cui avevo vissuto quel momento, ma il Partito era il Partito.
E al Partito devo tutto. Nel Partito ho imparato a scrivere a macchina e a usare il ciclostile. Nel partito ho imparato a parlare con davanti un pubblico. Il Partito mi ha stimolato a imparare lingue straniere, perché alle Feste dell'Unità o di Nuova Generazione c'erano le delegazioni estere con cui confrontarsi. Nel Partito ho imparato il rispetto per gli anziani, portatori di esperienze e di valori. Ma ho imparato anche a non avere soggezione: il tu si dava a tutti, giovani e vecchi, senatori e operai., militanti e sindaci. Tutti uguali.
Incontrare per lavoro Fassino a un convegno quando era Ministro degli esteri e dargli del tu e non provare la minima soggezione. Essere ricevuta da Pertini con un gruppo di studenti quando era Presidente della Camera e chiamarlo "compagno". Molto rispetto, ma nessuna riverenza.
Nel Partito sono diventata una persona, ho acquisito valore e valori, ho imparato cose che mi sono servite anche nella vita di tutti i giorni.
E le Feste dell'Unità.... per me sono state i pranzi di Natale in cui una famiglia, una grande famiglia, la mia grande famiglia allargata, si riuniva e viveva insieme i giorni della festa.

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