giovedì 17 novembre 2011

da Maria Grazia Ghezzi

Chiesi la tessera del Partito a settembre 1964. Era appena morto Palmiro Togliatti e quell'anno i nuovi tesserati furono chiamati la
"leva Togliatti". Nei piccoli paesi, come il mio, in Brianza, non ovunque c'era la FGCI e quindi, nonostante l'età , la Sezione di
Sovico mi accettò. Diffusione domenicale dell'Unità, presenza ai direttivi di sezione per "imparare" erano i miei più importanti
impegni.

Lavoravo all'INAM di Milano e visto che ero una delle poche iscritte alla sezione, che lavoravano a Milano, la sezione stessa, mi
"delegò" ad assistere agli attivi che, normalmente, la Federazione milanese convocava per dare indicazioni organizzative e operative
sulle iniziative che venivano decise dalla Direzione e dal Comitato Federale.

Dopo la strage fascista di Piazza Fontana, non senza resistenze, arrivò l'indicazione di costituire Comitati Antifascisti in tutti i
comuni del milanese e, di celebrare , il 25 aprile 1970 in modo unitario.

Sul pullman ATM che prendevo ogni giorno per andare a lavorare a Milano incontravo tutti i giorni l'allora segretario della DC del
mio paese. Gli chiesi un incontro per capire se potevamo costituire il Comitato Unitario Antifascista a Sovico e, dopo un po' di
insistenza mi assicurò che ne avrebbe parlato in una riunione della Democrazia Cristiana locale, riunione alla quale sarei stata
invitata. Mi comunicò la data che a mia volta feci sapere ai compagni della sezione.

La sera stabilita si riunì il Direttivo del PCI perchè c'erano ancora compagni che "resistevano" solo all'idea di un contatto
ufficiale con la DC però, all' ora stabilita, la maggioranza voto a favore di quell'invito presso la sede della DC.

Arrivai dai democristiani e vidi subito il segretario che mi disse che aveva qualche problemino e che sarebbe stato meglio aspettare
fuori qualche minuto. Io, ormai, dovevo portare a casa il risultato e quindi, non eccepii alcunche.

Dopo oltre mezz'ora di attesa cominciò a nevicare. Rimasi imperterrita sul marciapiede ancora per quasi un'ora poi mi decisi a
bussare e mi affacciai sulla porta della DC.

Non so se si fossero dimenticati di me ma, senza molta educazione mi dissero che avevano deciso di rispondere di NO. A Sovico il
Comitato Permanente Antifascista non sarebbe stato unitario il prossimo 25 aprile.

Tornai in sezione e vi risparmio come fui accolta. I 100 metri che separavano le due sedi divennero per quella giovane ventenne, 100
chilometri. Le compagne e i compagni dissenzienti mi fecero un processo per "deviazionismo". Ebbero solo compassione perchè,
scioltasi la neve mentre relazionavo sull'esito, ero diventata un pulcino talmente bagnato da essere irriconoscibile. Non ebbi mai
un attimo di sconforto e ricomincia a lavorare dal giorno dopo e, alla fine, il 25 aprile 1970 a Sovico, si fece unitariamente.

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